Ischia: Ausiliario e compagna multano un automobilista mentre e' in coda per timbrare il tiket Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 19 Ottobre 2005 17:56

Ischia: Ausiliario e compagna multano un automobilista mentre e' in coda per timbrare il tiket

Inutili i tentativi della donna di far ragionare i due operatori che anzi facendo finta di non sentire i richiami e le richieste di udienza camminando senza voltarsi. Ma sicura del fatto suo l’utente ha rincorso i due operatori fino a Piazza degli Eroi.
Non c’è stato comunque verso, i pizzardoni sorridendo sornioni e beffandosi della malcapitata hanno spiegato che ormai avevano fatto e che il ticket non serviva se non per continuare a sostare.

Anche al comando vigili ischitano, informato dalla stessa dell’accaduto, si professano incapaci ed impossibilitati ad intervenire. Il dubbio che non si tratti di una società di servizi bensì di una associazione per soli fini di lucro che specula sui cittadini ed i lavoratori, è fondato, tanto più che da facoltà ai suoi dipendenti di deridere gli utenti ed i malcapitati colpiti da operatori sordi, cecati ed incapaci che abusano del “potere” e sottoscrivono il falso rubando sui minuti. Sulla questione avanza l’azione legale.
Ad Ischia ogni diritto dei cittadini persino quello di essere ascoltato viene calpestato e dove ci sono le strisce blu tutto è lecito, purché si possegga un cartellino. Ma esiste o meno il rispetto per le persone e soprattutto per i lavoratori che già lottano con la fatica di trovare il tempo per stare dietro alla burocrazia ed ai tanti problemi quotidiani? Direi di no! Il dictat è fare soldi, verbalizzare e fregarse, sorridere sornioni e rispondere: ci dispiace ma quel che è fatto è fatto… ameno che il soggetto non sia il solito notabile o persona conosciuta.
Quel che fa rabbia non è l’impossibilità di trovare una soluzione, ma il modo ingiusto in cui si agisce contro i poveracci chi ingenuamente crede ancora nello stato nelle regole e nella divisa, in Italia non è impossibile chiedere giustizia e legalità, è inutile!
Erano da poco passate le 12 e un quarto di venerdi scorso in via Michele Mazzella un automobilista parcheggia e poi si mette in movimento per comprendere il procedimento dell’acquisto ticket di parcheggio. Trattandosi di un fuori comune il costo è di 2.00 euro.
La donna che poco distante aveva parcheggiato la sua punto grigia si allontana per cambiare una banconota di cinque euro, il tempo necessario per attendere che gentilmente il negoziante le dia indietro le monete e poi si mette in coda per acquistare il Ticket. Nel mentre, dietro di lei operano due soggetti in borghese con un cartellino in petto. La donna ignara di quanto stessero facendo tranquillamente attende il suo turno, sicura di essersi comportata da cittadino civile che segue le regole, compra il ticket, erano le 12.20, torna all’auto e vi trova una multa, o meglio un accertamento di violazione alle norme di circolazione stradale in cui si contesta il giorno 7 ottobre del 2005 alle ora “12.10” nella suddetta via ad opera dell’accertatore che non facendo altro riferimento ad infrazioni, modalità tipologia ed altro chiude barrando la casella “Assenza del trasgressore”. Assenza del trasgressore? Ma come se quella poveraccia l’ha inseguito per mezza Ischia, tentando si di farsi ascoltare e di ricordale che era lei la persona in coda alla colonnina del parchimetro! Un bel coraggio o meglio il coraggio che i codardi mostrano quando si sentono investiti di un ruolo pur non comprendendone lo scopo, il ruolo e la funzione! Che fine a fatto la funzione sociale del personale posto a tutela e garanzia dell’ordine pubblico, questi pizzardoni buon a rimpinguare le case di questa o quell’altra società, senza senso del dovere e del consono hanno mai pensato all’effetto che questo loro agire leggere ed incurante dell’utente che non è solo un guidatore da multare,vessar e tartassare, ma è soprattutto un essere umano con la sua dignità il suo amor proprio, la sua coscienza! Invece non con un ghigno strafottente si da e si attesta la condizione di fuori legge di un uomo, una condizione basata sull’accertamento fasullo di un tizio in borghese con un cartellinio che dice di essere un ausiliario a cui sono stati conferiti grazie al calcio in culo di qualche eminenza grigia della serie, i poteri di fare il pizzardone… perché sol così può nomarsi un soggetto del gener. Un soggetto che messo dinanzi all’evidenza del suo agire pregiudizievole e calunnioso non a saputo rispondere altro che :«quel che fatto è fatto e che non aveva visto la donna ferma alla colonnina in attesa di timbrare il ticket» , o meglio che« non poteva sapere che era lei, a donna ferma al palo, la proprietaria di quell’auto grigia». Bene, ma ora che lo sapeva e che il ticket insieme all’orologio e alla consapevolezza di aver falsato l’orario di verbale dimostravano che la contravvenzione era stata elevata ingiustamente perché non ammetter il proprio errore invece di sghignazzare, multatore e compagna al cubo, e tentare di venire in contro a quella lavoratrice che con difficoltà rubando tempo alle sue ore libere cercava di sbrigare una importantissima commissione senza togliere nulla a nessuno, persino a quella norma che vuole si paghi la sosta dei veicoli su suolo pubblico a fronte della totale assenza legalmente prevista di spazi per la sosta libera. Nulla da fare il pizzardone che tra l’altro opera, ma la sua funzione e operatività e dalla dubbia validità legale non ha ascoltato ragioni e la donna si è vista costretta prima a rivolgersi al comando vigili locale che, non avendo potere in merito agli ausiliari, l’ha dirottata presso il dirigente locale, pare, della Cipes, e dove udite udite lo stesso ha dichiarato di non poter dare una risposta all’utente in questione e che, per giuste che siano le sue lamentele, l’itera faccenda riguardava la Cipes stessa che è ditta non del loco e con sede nel milanese. Allora che fare, rivolgersi alla magistratura non già per la questione economica ma per sancire un diritto inalienabile quello della dignità e della certezza delle norme che non devono fare da strumento ed arma nelle mani del primo venuto, anzi essere sostegno e sicurezza di tutti i cittadini indistintamente che non devono più temere di esser calunniati e tacciati di bugiardo dal primo venuto che si crede di essere il Padreterno. Mi pare si dica abuso di potere e falso in produzione degli atti… mi pare!

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 17:33