Il motto e': uscire dalla porta per rientrare dalla finestra Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 05 Gennaio 2008 11:23

La politica a Casamicciola, oramai, una questione di famiglia

Il motto è: Uscire dalla porta per rientrare dalla finestra

Fine anno di sedute e riunioni e finalmente anche di civico consesso. Sabato infatti mentre la maggioranza è in riunione per tentare di ricompattarsi l’opposizione cerca di riunire il Consiglio Comunale nell’atrio del Municipio, salvo poi evitare di deliberare. Intanto i consiglieri usciti dal gruppo di governo avanzano le loro proposte pro rientro dividendosi tra assessorati e posti di lavoro. Lunedì la seduta di consiglio va a buon fine con l’accordo tra il gruppo di governo che modifica lo statuto per dar spazio a Di Scala e Giacometti, eliminata la voce aumenti Amca. Il nuovo anno potrebbe iniziare col piede giusto e all’insegna di chi si mostrerà più attaccato alla causa.

All’indomani del consiglio comunale andato deserto, ecco la nuova convocazione. E con la nuova convocazione c’è anche un importante argomento inserito tra i punti da affrontare nella mattina di lunedì 31 dicembre. Si tratta della Revoca Regolamento deliberato nel ‘95 sulle nomine nelle partecipate, regolamento che prevede l’impossibilità di nominare nelle società in house né consiglieri comunali né dipendenti e neanche parenti degli stessi. E proprio questa sembra sia stato il punto di fuoco che aveva fratturato in due la maggioranza portando a far andare deserta anche la seconda convocazione del civico consesso. Così alle dimissioni della Dott.Anna Di Scala e a quelle della Ragioniera Giacometti giunte immediatamente nella mattinata di sabato si è succeduto, sempre sabato, l’incontro scontro tra i membri di maggioranza. L’incontro ha avuto il duplice scopo di tentare la ricompattazione del gruppo di governo ed in secondo la sommaria preparazione della seduta di lunedì nel corso della quale si sarebbe dovuto discutere l’attribuzione di altri 250mila € circa necessari affinché l’Amca continuasse il suo cammino.
Intanto emblematica resta l’azione posta in essere sabato dal gruppo di opposizione, con la maggioranza barricata nel palazzo senza rispondere alle chiamate della controparte lasciata al freddo e al gelo, tentava di tenere comunque la seduta rammentando anche la diffida a tenere la seduta inviata al prefetto di Napoli per presunte irregolarità. Pertanto in una sorta di farsa ha prima mostrato di volere andare avanti rompendo le uva nel piatto ai “confabulanti” iniziando il consiglio con i quattro consiglieri bastanti riunitisi nel portico del palazzo municipale. Infine, però, all’atto di deliberare con tanto di verbale seguendo le indicazioni del dottor Abramo De Siano e del vicepresidente Roberto Monti hanno lasciato il municipio facendo la fine del “bambinello”.
Lunedì, dunque, il verdetto sulle fratture della maggioranza e sulla nuova assunzione delle dimissionarie Di Scala e Giacometti è stato emanato con un nuovo accordo tra i membri di governo e la momentanea ricompattazione. Fermo restando che l’ulteriore aumento di spesa per l’Ente a favore della multiservizi cittadina, accogliendo una mozione di matrice PD, è stato accolto si attende di sapere ora come saranno rientrati i consiglieri allontanatisi dal pull di D’Ambrosio. Sarà riuscito il consigliere Pirulli, vista la sequela di familiari assunti in vari ruoli ed organici ad ottenere l’assessorato ai Vigili Urbani o alle Finanze? E sarà in grado il presidente Castagna ad inserire in tutto questo anche suo fratello? Sarà in grado il sindaco D’Ambrosio di assecondare tutte le pretese avanzate e continuare così a mantenere la testa del paese? Staremo a vedere! Quel che è chiaro per ora è che l’opposizione continuerà sulla strada dell’illegittima seduta, sostenuta anche dal parere concorde della prefettura portato in seduta dal consigliere di minoranza Conte.
Nel frattempo il vero nodo restano i costi di gestione dell’Ente che mensilmente ha spese che si aggirano intorno ai 500mila € fra stipendi ai dipendenti, partecipate comprese, consulenze e maxiconsulenze, e allo stato le entrate non consentono di tenere un tenore e uno standard sì alto ma d’altra parte il consenso elettorale, pressoché totale, non consente a nessun eletto di farsi spegnere il fiammifero in mano, mandando in mezzo ad una strada  intere famiglie di cittadini residenti.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 19:33