Il colloquio dei prigionieri con i parenti, Quarto Capitolo Stampa
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ItaliaNews - Cronaca
Scritto da Achille Della Ragione   
Lunedì 09 Gennaio 2012 17:53

Il colloquio dei prigionieri con i parenti, Quarto Capitolo

In passato i pirati permettevano ai familiari di riscattare i prigionieri, pagando una notevole somma di denaro ed a testimoniare questa antica consuetudine a Napoli, nel centro storico esiste ancora una chiesa, chiamata del “La redenzione dei captivi”, intendendo naturalmente per captivi non certo i bambini cattivi che rubano la marmellata di nascosto dai genitori, bensì la parola latina che indicava i prigionieri.

Oggi invece i pirati condannano tutti coloro che catturano a pene diverse, a secondo dell’impegno con cui hanno partecipato alla battaglia, ma permettono ai loro parenti di incontrarli poche volte al mese per un’ora. I colloqui con i parenti sono un conforto molto importante, perché, anche se per una manciata di minuti, si possono toccare le mani delle persone care, scambiarsi confidenze, piangere assieme.
Purtroppo bisogna affrontare una doppia via crucis: dentro, per i prigionieri, attese interminabili tutti stipati in camere di sicurezza stracolme, mentre all’esterno i parenti fanno file massacranti di ore, sotto il sole e sotto l’acqua, senza un briciolo di pietà per bambini, malati ed anziani.
Fuori al portone alcuni si presentano alle quattro del mattino per essere tra i primi e non perdere interamente una giornata di lavoro.
La fila si snoda senza alcun controllo per cui è facile per i prepotenti scavalcare i più deboli o lo scatenarsi di risse e sono ben pochi quelli che cedono il passo a vecchi che si trascinano con un bastone o a donne con un bambino in braccio.
Ho assistito a scene di una cattiveria indescrivibile, come quando i guardiani hanno sequestrato un rudimentale pupazzetto di pezza ad un prigioniero, il quale dopo aver lavorato una settimana per realizzarlo, lo voleva regalare al suo figlioletto. Mi ha commosso anche vedere una zingarella di 9-10 anni accompagnare da sola i due fratellini per fare visita al padre.
Achille della Ragione