Allievo filma l'insegnante mentre fa la pipi' Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 20 Marzo 2007 22:51

Allievo filma l'insegnante mentre fa la pipi'

Videomani in azione in una scuola superiore isolana e gli echi delle gesta d'oltre mare non mancano di far sentire il loro retaggio.
Il ragazzo ha seguito la prof. tutta scuola e casa fino alla toilette, poi, mentre quest’ultima era intenta nei suoi bisogni l’ha ripresa. Terminata l’impresa goliardica non ha mancato di diffonderne il risultato portandone notizia e visone ai suoi colleghi dell’istituto.

È stata infine la stessa insegnate che appresa la cosa ha individuato il buon tampone portandolo al cospetto della dirigenza scolastica. Non risulta a tutt’oggi che siano stati presi provvedimenti nei suoi riguardi

Nei giorni scorsi in una scuola superiore isolana, un alunno ha seguito una insegnante nel bagno e con il telefonino l’ha filmata mentre era intenta ad orinare. Il filmato ha fatto velocemente il giro dell’istituto tanto che la notizia è arrivata alle orecchie della stessa insegnante che individuato il colpevole del misfatto l’ha subito portato in presidenza. A tutt’ora non ci risulta che siano stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti dell’alunno che per seguire la modo di questi giorni si è reso protagonista anche sulla nostra isola di una ripresa video con un telefonino.
Di certo per molti si tratta di una trovata goliardica e gustosamente, ironica e divertente ma che per molti nel clima che di recente è emerso nel modo giovanile fatto di prevaricazione, bullismo e mancanza di rispetto, l’episodio s’inserisce quale elemento cardine di un circolo vizioso fatto di “bravate”, imprese ardite, riprese, immortalate e fissate nel tentativo di farle durare nel tempo, diffonderle fanne oggetto di un possibile veicolo che porti i protagonisti al successo e alla ribalta della cronaca.
Certo ultimamente non ha più senso parlare d’istituzioni e relativo rispetto e altrettanto certamente è divenuto oramai assurdo poter ritenere di essere insegnati e maestri di vita in un clima ed in un ambiente in cui sono gli stessi esponenti e membri partecipanti a ritenere che tale ruolo non abbia un senso. Senza il più elementare dei sentimenti umani, nessun processo culturale può partire. Quel che deve far riflettere avendo notizia di tali episodi è l’inquietante incognita sui processi di crescita e i valori. Attraverso quali processi i nostri ragazzi costruiscono la loro identità e l'autostima di sé? Attraverso processi molto arcaici e primitivi, a giudicare dal fatto che tra i video più cliccati su Google c'è quello girato in una scuola superiore italiana da un gruppo di ragazzi che, senza pietà, menano e umiliano un compagno Down. Arcaico e imbecille se per divertirsi e sentir meno grave la frustrazione dell’obbligo scolastico cercano di umiliare e svilire la figura del professore. Nessuna commozione nessun pudore o remora. Più o meno come accade all’interno di un gruppo avverso un soggetto meno spocchioso e intraprendente, umile e riservato piuttosto.
Commuoversi e stare male solidarizzare con chi è meno forte sembrano stati d’animo ad appannaggio dei più, ma di quella moltitudine di ragazzi che traggono soddisfazione identificandosi chi pensa che la natura ci ha dato mani e piedi solo per menare il prossimo, l’ingegno e l’intelletto per deridere chi è ritenuto degno solo dell’umiliazione. Naturalmente quando il prossimo è ritenuto più debole di noi. L'umanità ha fatto un percorso lunghissimo per passare dalla violenza del gesto alla discussione con la parola, dalla gogna al dialogo ed il beneficio del dubbio. In breve per indurre nell’essere civile il rispetto!
Oggi stiamo spaventosamente regredendo. E costruendo fin dalla più tenera età ragazzi che cercano la loro identità nella forza. Non nella forza del carattere, e neppure nella forza del pensiero, ma, nella completa insensibilità del cuore e della mente, nella forza della “scemità”, naturalmente dopo aver opportunamente valutato che la propria forza superi quella dell'altro anche se si può trattare di un insegnate, ovviamente beccato e colpito tentando di tener per se l’assoluto anonimato salvo poi diffondere l’eco ed i particolari, anche inventati delle gesta e delle imprese compiute, guardandosi bene dal farsi coprire e pararsi così il culo. Bella forza e che coraggi da vili codardi! Quel che ai giorni nostri latita non dico sia l'amore, ma la commozione che si genera senza alcuno sforzo, latita il fine e l’ideologia, lo scopo nella vita. "Senza sentimenti e valori" non è un parlare patetico. Bensì la dimostrazione non si è formato quel sentimento di appartenenza alla comunità umana già presente nel mondo animale, dove tendenzialmente il simile non attacca il simile. Il senso di appartenenza non è una conquista culturale, è un dato naturale fondamentale per la salvaguarda della specie. Questa nuova moda insieme a tutto il resto evidenzia che la nostra cultura e tanto degradata da infrangere, sin dalla giovane età, non solo il comandamento universale di amare il prossimo, ma anche il ribrezzo naturale di accanirsi ed umiliare il più debole. Sì, dobbiamo pensarlo se è vero che quel video girato mentre la professoressa, tutta scuola e casa faceva la pipì, sarebbe potuto finire sul Web ed essere visibile a milioni di utenti che in questo riconoscendo il protagonista in esso avrebbero potuto identificarsi.
E allora la scuola dovrebbe incominciare a indagare se i fondamentali della natura umana sono ancora presenti e attivi nei ragazzi che ogni giorno vanno a scuola e poi a casa navigando s’identificano con quell'aggressività che alla forza contrappone la crudeltà ed il brutale accanimento con l'affermazione di se stessi sul più debole e il più indifeso umiliato e deriso addirittura in quello che  un processo fisiologico comune a tutti anche a lui videomane del liceo scientifico che mentre finge di seguire la lezione si scaccola, scorreggia e si gratta i testicoli. Lo sappiamo sai… anche se non abbiamo bisogno di filmarti per testimoniarlo. Orami ti conosce tutta la scuola. Certo un episodio da stigmatizzare che ci si augura non mancherà di produrre conseguenze disciplinari. In una classe del Mattei solo per aver protestato per l’assenza di riscaldamento, scrivendolo sulla lavagna, l’intera classe che quest’anno tra l’altro andrà all’esame è stata punita con il sette in condotta.
 

Ultimo aggiornamento Domenica 21 Febbraio 2010 10:54