Il mare grosso fa danni a Cava dell'Isola nella notte di giovedi Stampa
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ForioNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 26 Luglio 2007 15:54

Disagi e difficoltà nel versante a Nord-Ovest dell’Isola per il vento di maestrale  dei giorni scorsi

Il mare grosso fa danni a Cava dell'Isola nella notte di giovedi

Particolarmente colpito uno degli stabilimenti balneari della nota spiaggia. Distrutti ben sei pattini trascinati via ed in parte inabissati dalla furia dei Marosi. Disperato l’operatore D’Ambrosio che così vede compromessa una stagione già fallimentare nei presupposti. Una forte mareggiata nella notte tra mercoledì e giovedì ha portato via in località Cava dell’Isola ben sei pattini posti a riparo nella sommità alta dell’arenile oltre a causare ingenti danni con la sottrazione di una cospicua fetta di arenile.

Le forti onde ed il vento hanno causato così da uno degli operatori balneari della nota spiaggia isolana danni per svariate migliaia di euro e che di sicuro avranno strascichi per tutta la stagione a venire. Causa della temporanea insanabilità dei danni il vento di maestrale benché caratterizzato da folate non irresistibili è riuscito a colpire con violenza e forza distruttiva muovendo con il suo alito possenti onde. Uno dei venti più intensi che interessano i bacini della nostra penisola. La caratteristica essenziale di questo vento è la sua direzione di provenienza. Il maestrale infatti proviene da Nord-ovest e porta sui nostri mari aria fredda proveniente da più alte latitudini, rendendo così lo stretto che domina la spiaggia di Cava uno dei più esposti e soggetti alle forti e variabili raffiche. Tempi duri, dunque, per l’operatore D’Ambrosio Ciro, a tutti noto come Rizzoli, che in una sola notte ha perso l’intero lavoro di un anno risultando il più compluto e vessato dalla furia degli eveti. I pattini in parte sono stati restituiti completamente distrutti ed a pezzi alla riva ed in parte si sono inabissati divenendo così irrecuperabili. Il signor D’Ambrosio ed il suo aiutante Di Costanzo Luigi erano già assurti agli onori della cronaca nei giorni scorsi per il salvataggio di ben due coppie rimaste in balia dei marosi. Una stagione davvero anomala questa che tra impennate d’afa e le temperature autunnali stenta a  decollare persino nei flussi turistici  e che sempre più spesso lascia registrare negli effetti del mutevole clima conseguenze disastrose sull’economia locale e sulla tenuta degli affari di categorie particolarmente esposte come quella dei balneari.  Infatti l'origine di questo vento ed i suoi risvolti sono la testimonianza di questa grande variabilità. Il maestrale nasce quando le correnti di aria polare o artica irrompono nel Mediterraneo occidentale dalle coste della Provenza. In queste circostanze le masse d'aria provenienti da Nord, scavalcano il Massiccio Centrale francese ed i Pirenei, incanalandosi poi lungo la valle del Rodano, dove vengono molto accelerate dalla rapida discesa sui versanti sottovento. Nella maggior parte dei casi, questa accelerazione consente ai venti di Maestrale di giungere ancora irruenti fino alle coste isolane. I moti convettivi che lo caratterizzano hanno anche un effetto dai risvolti talvolta disastrosi per l’uomo come è accaduto per il signor D’Ambrosio; infatti le correnti discendenti ad essi associate spingono verso il basso i venti degli strati superiori, meccanismo questo che fa in modo che il Maestrale sia un vento molto rafficoso capace di produrre moti ondosi dalla potenza inaudita anche sotto un cielo estivo apparentemente sereno e i fatti di Cava dell’Isola ne sono la riprova.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 25 Marzo 2009 16:01